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Pescegallo, Gerola, Valtellina, braccio di ferro tra amministratori e rider

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Le “regole” dello Snowpark

La giornata di lunedì 18 novembre può essere considerata esemplare nei passaggi di conduzione in un datato settore di impresa pubblico-privato. A Gerola, Valtellina stazione sciistica di Pescegallo, nella spa che gestisce le Funivie da qualche settimana c’è una nuova presidente.

Prima alla Fupes c’era una gestione diversa: c’era stato un primo fallimento della società: nell’aprile del 2012 il cda aveva presentato dimissioni in massa, chiedevano altre risorse. C’era stato il “salvataggio” della spa, con investimenti importanti del Comune, e della Comunità montana di Morbegno ed era stato nominato un nuovo Cda. Con il presidente che era rimasto lo stesso.

Poi a Gerola a maggio è cambiato il sindaco, e tutto si è di nuovo messo in movimento, ci sono state delle nuove dimissioni del presidente, e questa volta sono state accettate. In seguito, il 25 ottobre l’assemblea dei soci ha eletto un nuovo presidente.

E qui è entrata in scena Marilisa Paltrinieri, avvocato, 50enne, tre figli, una manager, nuovo presidente della società Impianti di risalita Fupes spa. 

La nuova dirigente è quel soggetto determinato che arriva d’impeto in un contesto vecchio e lo ribalta come un calzino. Segue, il sindaco, Rosalba Acquistapace, imprenditrice,  efficentista: che sostiene ambizioni e target degli impiantisti e che sta rivedendo,  tutti gli schemi e i vecchi equilibri consolidati in tutte le posizioni nella graziosa località delle alpi Orobiche valtellinesi.

L’effetto è arrembante, oggi è saltato lo snowpark. In realtà è saltato il responsabile del settore tavole. “Ma lui – ha detto la neo presidente riferendosi all'”uomo delle tavole” – non ha titoli per ricoprire una carica di referente tecnico di una disciplina in una spa che si occupa di neve. Non ha un incarico preciso, era un riferimento e un collaboratore di chi mi ha preceduto, una specie di esperto, ma senza un rango ufficiale”.  La sensazione è che non si siano capiti.  Sempre Paltrinieri fuga ogni fantasia su una possibile continuità nello stile di lavoro con la vecchia gestione. “Mi si propongono figure non istituzionali, io sono qui per creare ufficialità: e condurre bene una società che sia  funzionale al rilancio della località e della valle”. Il sindaco è un’imprenditrice, la presidente una manager: sembra che nei rispettivi ruoli funzionino e che si muovano in sincrono. Ci sono obiettivi aziendali, ottimizzazione delle risorse, lavoro, ruoli, e uno stile che ravvisato dice di una insofferenza di pelle per le rendite di posizione. E quindi, nella stazioncina i cui pendii hanno fatto diventare grandi Elena e Irene Curtoni, e nel paese in cui piste e skilift alloggiano si cambia: Marilisa e Rosalba con i rispettivi cognomi non cambiano, bisognerà cercare di adeguarsi e collaborare. O come in tutte le aziende, si è fuori.

Certo, i “rider” delle tavole sono atleti giovani, fondamentalmente giocosi, i lacci sono sofferti. Sos per lo snowpark alpino più vicino a Milano, uno scontro culturale ne scuote salti e rampe

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